In Italia, per raggiungere gli obiettivi ambientali, energetici e climatici stabiliti dall'Unione Europea, sono state implementate azioni e riforme volte a favorire il passaggio verso un'economia più ecologica, come indicato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Uno degli obiettivi principali è incentivare sia le famiglie che le imprese ad adottare l'energia solare per migliorare l'efficienza energetica. Il governo italiano ha quindi introdotto una serie di incentivi finanziari per promuovere l'uso di questa fonte energetica rinnovabile. Tra questi, la più recente Legge di Bilancio, approvata alla fine del 2023, conferma il "Bonus Fotovoltaico 2024", che consiste in agevolazioni fiscali mirate a facilitare l'installazione di impianti fotovoltaici e a permettere un recupero parziale degli investimenti effettuati. Vediamo insieme quali sono i dettagli del "Bonus Fotovoltaico 2024".
Il Superbonus del 70% per impianto fotovoltaico è un’agevolazione fiscale che consiste in una detrazione Irpef pari al 70% per interventi di efficientamento energetico, installazione di pannelli solari fotovoltaici o sistemi di accumulo.
Il bonus era già stato introdotto dal Decreto Rilancio, è stato confermato ma l’aliquota è stata ridotta dal 90% al 70%, e si applica a tutti i contribuenti che effettuano interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti.
Il bonus ristrutturazione, invece, è un’agevolazione fiscale che consiste in una detrazione del 50% sull’Irpef fino a un massimo di 96.000 euro per recuperare la metà della spesa sostenuta per l‘installazione di pannelli solari. La detrazione, se ottenuta, viene ripartita in 10 rate annuali di eguale importo.
Possono usufruire del Bonus Ristrutturazioni tutti i contribuenti soggetti all'IRPEF, residenti o meno in Italia.
Con decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è stato istituito il Fondo nazionale per il reddito energetico, agevolazione rivolta alle famiglie con specifici requisiti ISEE e destinato alla realizzazione di impianti fotovoltaici in assetto di autoconsumo. Gli incentivi per la realizzazione di impianti di energia rinnovabile sono previsti in favore delle famiglie in condizione di disagio economico. Si tratta in particolare dei nuclei: con un valore ISEE inferiore a 15.000 euro, con un valore ISEE inferiore a 30.000 euro e con almeno quattro figli a carico.
Il bando ha l’obiettivo di sostenere il sistema imprenditoriale del Salento, attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto sotto forma di voucher a sostegno delle imprese che intraprendono percorsi per favorire la transizione energetica attraverso l'acquisizione di servizi di consulenza e formazione, da parte di figure altamente qualificate e competenti, nonchè l'acquisto e installazione di impianti, macchine e attrezzature per la razionalizzazione dell'energia e la realizzazione di interventi di efficienza energetica, riducendo i consumi e le emissioni di gas clima-alteranti.
Pagina del bandoIl Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha aperto lo sportello per la presentazione delle domande di accesso ai contributi per le spese sostenute per gli impianti a fonti rinnovabili (inclusi i potenziamenti), inseriti all’interno delle comunità energetiche rinnovabili e dei sistemi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili. Il beneficio è erogato sotto forma di contributo in conto capitale per impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili e inseriti in configurazioni di Comunità energetiche rinnovabili (CER) o di Gruppo di autoconsumatori e ubicati in Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. La misura prevede l'erogazione di un contributo a fondo perduto fino a un massimo del 40% delle spese ammissibili.
Scopri di più a Castri di leccecastri di leccePer gli interventi che prevedono l’acquisto e installazione di impianti fotovoltaici (con o senza sistema d’accumulo) e pompe di calore, il contribuente può beneficiare di un’aliquota IVA ridotta dal 22% al 10%.
Non ci sono particolari adempimenti richiesti per accedere all'IVA agevolata in quanto previsto dalla normativa generale.
Sarà l’azienda che realizza l’intervento a indicare in fattura l'IVA al 10%.